La Puglia cuore del mediterraneo è stata culla di numerose civiltà antiche e oggi custode delle loro innumerevoli testimonianze disseminate lungo il territorio regionale. Secoli di storia e paesaggi d’incanto rendono questo luogo unico in cui vivere esperienze indimenticabili. La sua cucina si caratterizza soprattutto per il rilievo dato alla materia prima, sempre di altissima qualità e rigorosamente locale, e per il fatto che tutti gli ingredienti sono appunto finalizzati ad esaltare e a non alterare i sapori base dei prodotti usati.
Terra del sole e dell’ospitalità, la Puglia è un mix magico d’arte e natura, ma sono le personalità che vi sono vissute che l’hanno resa ciò che vediamo oggi. Viene data particolare attenzione alle terre tra Ostuni e Ceglie Messapica dove la famiglia Verusio diventò dal 1862 il proprietario del feudo Ceglie, oggi Ceglie Messapica in provincia di Brindisi. Sotto l’ottima gestione del duca Francesco Verusio, e in seguito grazie alla collaborazione con il massaro Martino Montanaro, la Masseria Scquolepie fu amministrata con grande cura e rispetto.
Diversi pretesti hanno portato il Duca a muoversi più a nord; uno di questi è la volontà di ampliare la produzione di prodotti, continuando a marcare la qualità delle materie prime utilizzate. E’ proprio nei colli veneti che deciderà di stanziarsi. Diversi anni dopo queste terre vengono acquisite dall’affermata famiglia Di Benedetto.
Il Prosecco Biologico è ottenuto dalla vinificazione di uve selezionate coltivate nel rispetto delle regole definite dal disciplinare biologico emanato dal Consorzio di Tutela.
L’applicazione del metodo biologico prevede l’utilizzo in fase di vinificazione di sole uve che hanno raggiunto la loro maturità organolettica grazie al solo utilizzo di concimi naturali e sostanze organiche, che non influiscono sull’equilibrio delle caratteristiche fisiche del terreno.
L’agricoltura biologica e il rispetto dei valori del territorio convergono un valore aggiunto nella produzione di vini di qualità e hanno un impatto positivo sulla salute.
La categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti in determinate aree geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione; in provincia di Treviso, in Veneto, si trovano le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene caratterizzate dal territorio vitivinicolo della zona di produzione del vino, dal 2019 sono state inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
L’olio biologico è definito tale per l’utilizzo esclusivo di olive autoctone da coltivazione biologica, di origine certificata, per l’assenza di sostanze come fertilizzanti e pesticidi nella produzione e per l’obbligo di seguire precise regole nella spremitura.
L’olio biologico ha un gusto e un costo paragonabili ai migliori oli extravergini in commercio, ma nasce solo da una filiera in cui tutti gli attori coinvolti, dall’olivicoltore a chi si occupa della spremitura, fino a quelli che lo imbottigliano, devono essere certificati dall’organismo di controllo dell’agricoltura biologica.
Nei paesi mediterranei l’olio extravergine di oliva è il condimento principe della cucina. In Italia si consumano circa 12 kg a persona all’anno.
Per questo è importante limitare l’assunzione di sostanze chimiche di sintesi, ma anche utilizzare un prodotto che non abbia subito alterazioni nei suoi principi nutritivi e nelle caratteristiche organolettiche originarie.
Fondamentale è anche poter contare sulla certezza che le olive utilizzate non sono di origine incerta, o coltivate secondo procedure non documentate.
Per essere biologico, un olio deve infatti essere sottoposto a severi controlli: non si possono mescolare olive di diversa provenienza, ma solo locali, e non si possono mescolare qualità diverse, come spesso accade nell’olio distribuito a livello industriale.
In alcuni casi, infatti, anche se profumato con l’aggiunta di una bassa percentuale di olio extravergine di oliva, quello che viene commercializzato è in realtà olio lampante, lo stesso che serviva per alimentare le lampade e che si produce con le olive non raccolte dall’albero, ma cadute a terra, magari con un principio di muffa.
Le condizioni di vita degli animali influenzano la qualità del prodotto: le galline allevate in batterie, al chiuso e in spazi angusti rischiano di ammalarsi, diventano aggressive e si procurano ferite e infezioni contro le gabbie in cui sono rinchiuse.
Per questo motivo vengono somministrati antibiotici e prodotti per favorire la crescita, che passano nelle uova che finiscono sulle nostre tavole.
Un allevamento biologico, controllato e certificato, riduce drasticamente i rischi di assunzione di sostanze nocive nell’organismo. Le uova biologiche, prodotte da galline allevate a terra e all’aperto, che si nutrono di mangime biologico, non sono solo di gran lunga più sane, ma anche in grado di assicurare una vita migliore alle galline.
L’allevamento prevede infatti uno spazio di almeno 10 mq per ciascun animale, cibo sano e aria aperta.
Le uova bio presentano tantissimi vantaggi: provengono da galline nutrite con mangimi sani, non malate e non imbottite di medicinali, sono a basso rischio di presenza di agenti nocivi, non prevedono lo sfruttamento intensivo e disumano dell’animale e sono soggette a maggiori controlli, evitando il rischio di truffe. In definitiva sono migliori per la nostra salute poiché apportano piccoli, ma importanti, nutrienti al nostro organismo.